LE COLPE DELL’ECONOMO NON RICADONO SUL TESORIERE
FONDI PER SERVIZIO MENSA INSEGNANTI
Sent
Sent. n. 19/2005 RP
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE DEI CONTI
Sezione Giurisdizionale per la Regione Lazio
composta dai
signori magistrati:
Dott. Vincenzo BISOGNO Presidente
Dott. Bruno DI
FORTUNATO Consigliere relatore
Dott. Gaetano RUSSO Consigliere
ha pronunciato la
seguente
SENTENZA
nel giudizio di responsabilità istituito dal Procuratore Regionale nei
confronti del signor Roberto FASANI e della Banca di Credito Cooperativo di
Roma, Società Cooperativa a responsabilità limitata, in persona del Consigliere
delegato sig. Francesco Liberati.
Visti il ricorso per
sequestro conservativo nei confronti del sig. Roberto Fasani in data 7 dicembre
2002, nonché il pedissequo decreto di autorizzazione del Presidente della
Sezione Giurisdizionale per la Regione Lazio in data 2 gennaio 2003;
Vista l'ordinanza del
giudice designato n. 101 del 20 febbraio 2003;
Visto l'atto di
citazione iscritto al n. 58864 del Registro di Segreteria;
Visti gli altri atti e
documenti tutti di causa;
Uditi nella pubblica
udienza del 16 dicembre 2004, con l'assistenza del Segretario rag. Rita Vasta,
il relatore, nella persona del Consigliere Bruno Di Fortunato, l'avvocato
Giulio Correale per la Banca di Credito Cooperativo di Roma, in persona del
Presidente pro-tempore e il Procuratore Regionale nella persona del Vice
Procuratore Generale dott. Andrea Lupi.
Ritenuto in
FATTO
Con foglio in data 1
agosto 2002 il Segretario Comunale di Sacrofano (Roma) ha denunciato il danno
sofferto dalle casse comunali a causa di ripetute appropriazioni di somme
attribuibili al responsabile del servizio finanziario e della programmazione
rag. Roberto Fasani.
Il danno totale sofferto
dall'Ente locale ammonterebbe a € 832.609,77 (pari a £ 1.612.157.314) e
riguarderebbe un periodo di tempo che va dal 1997 al 2002.
La maggior parte degli
episodi dannosi (per un importo di € 683.353,73) concernono emissioni di
mandati da parte del Fasani in favore di terzi che non erano creditori del
Comune.
La restante parte di
danno (€ 149.256,04) riguarderebbe somme sottratte dal sig. Fasani
personalmente in qualità di economo contabile.
L'Amministrazione
Comunale ha costituito in mora il Fasani e tutte le persone che risultano
beneficiarie dei mandati illeciti predisposti dal Fasani stesso. La stessa
Amministrazione ha, inoltre, costituito in mora anche l'Istituto di credito
tesoriere ritenuto responsabile di aver ammesso al pagamento mandati di
pagamento e contabilizzato reversali in violazione delle norme contabili,
nonché dei più elementari criteri di diligenza ed oculatezza.
Sulla vicenda, il
Collegio dei Revisori del Comune di Sacrofano ha predisposto una relazione
nella quale vengono esaminati, per ciascun anno, i mandati relativi ad indebiti
pagamenti e segnalate, per ognuno, le irregolarità.
In particolare, negli
anni 1997, 1998 e 1999, il Fasani avrebbe sottratto somme per complessive lire
259.000.000 (pari a € 133.762,34) con mandati intestati a sé medesimo con la
causale “anticipo fondo economato e reintegro fondo economato”.
Nonostante che
l'anticipo vada erogato una sola volta l'anno all'inizio dell'esercizio, il
Fasani avrebbe ripetuto più volte l'anticipo all'economo imputando i mandati a
capitoli diversi da quello previsto per il servizio economato, al fine di
evitare che dal rendiconto potesse risultare all'attività criminosa.
Il Collegio dei
revisori, a tal riguardo, rileva che il Tesoriere avrebbe dovuto rifiutare il
pagamento di tali mandati e chiedere chiarimenti all'Ente Locale in quanto si
trattava di ripetizione dell'anticipo dell'economo e la causale del mandato non
coincideva con quella del capitolo su cui era stato imputato.
Riguardo all'anno 2000,
il Collegio dei Revisori rileva, poi, l'emissione di tre mandati, per
complessive lire 30.000.000 (pari a 15.493,71 euro), a titolo di anticipo
all'economo comunale.
Sono stati inoltre
emessi n. 10 mandati per complessive lire 650.743.915 (pari a € 336.081,18 ) a
favore di un estraneo all'Amministrazione (con pagamento tramite assegno
circolare non trasferibile intestato al beneficiario da consegnarsi al sig.
Roberto Fasani), con la causale “somme erroneamente versate o incassate o
introitate”.
Al riguardo, si rileva
che in tutti i provvedimenti mancano gli estremi dell'atto autorizzativo del
pagamento e non risulta la corrispondenza tra la causale indicata e il capitolo
di bilancio.
Nell'anno 2001 il
meccanismo illecito appena descritto si ripeterebbe con lo stesso beneficiario
del 2000 e con altri due beneficiari (con lo stesso cognome ma con nomi
diversi) per un totale di lire 448.899.220 (pari a 231.837,10 euro).
Nell'anno 2002 sono
stati emessi tre mandati di pagamento con il sistema già descritto per un
totale di 115.435,44 euro. Uno dei tre mandati non recherebbe come causale
“rimborso di somme erroneamente versate” ma “rimborso di somme vincolate” in
forza di una determinazione del Servizio dei Lavori Pubblici n. 669 del
30.12.2000, in realtà mai adottata.
Si rileva, infine, che
il Fasani, per occultare i prelevamenti irregolari, avrebbe emesso i mandati
nel titolo “Servizi conto terzi (partite di giro)” (nei titoli dell'entrata e
della spesa di tali servizi devono coincidere sia gli impegni che gli
accertamenti).
Per ottenere ciò il
Fasani avrebbe emesso alcune reversali nei capitoli giusti spostandole,
successivamente, nel capitolo dei Servizi conto terzi, mentre altre reversali
sarebbero state imputate direttamente ai Servizi conto terzi pur avendo causali
non compatibili.
Altre irregolarità
avrebbero riguardato reversali in cui è indicata la causale “Incasso somme
erroneamente versate - si veda bolletta n.
”, mentre la bolletta allegata contiene causale completamente diversa.
Dalla vicenda, peraltro
denunciata all'Autorità Giudiziaria Ordinaria, la Procura Regionale traeva il
convincimento di una possibile sussistenza di responsabilità amministrativa a carico
del Fasani tanto da emettere, in data 7.11.2002, invito a dedurre nei confronti
dello stesso e da richiedere, sui beni del medesimo, sequestro conservativo.
Il sequestro veniva
autorizzato nei confronti del Fasani con Decreto Presidenziale del 2 gennaio
2003, fino alla concorrenza di € 882.609,77 (pari a lire 1.708.970.800) su ogni
somma dovuta e debenda da parte del Comune di Sacrofano e di qualsiasi altro
Ente, nonché dei beni appresso indicati;
a) somme
depositate sul conto corrente n. 715/36 presso la filiale di Sacrofano della
Banca di Roma, codice ABI 3002, codice CAB 39390;
b)
proprietà del terreno sito nel Comune di Roma, Località La Storta, censito alla
Conservatoria dei Registri Immobiliari di Roma 1 al foglio 42, particelle 976,
961, 958, 979, 379, 971, 965 e 100;
c)
proprietà della quota di 3/30 dei terreni siti nel Comune di Roma, Località La
Storta censiti alla Conservatoria dei Registri Immobiliari di Roma 1 al foglio
42, particelle 948, 943, 968, 946, 955, 953, 983, 949, 944, 969, 32, 947, 956,
977, 177, 966, 973, 963, 941, 952, 982, 46, 951, 945, 954, 942, 964, 974, 967,
375, 980, 981, 950, 959, 970, 972, 962, 940, 188, 157, 92, 975, 101, 978, 957,
122 e 960;
d)
proprietà del terreno sito in Sacrofano, località Casaletto, via Solfatare
s.n.c., riportato nel NCT alla partita 1096, foglio 10, particella 4, are
61,80;
e)
proprietà della casa in blocchetti di circa 160 mq. sita in Sacrofano, località
Casaletto, via Solfatare s.n.c., riportate nel N.C.E.U., del Comune di
Sacrofano alla partita 10412, foglio 10, numero 286, sub 1, costituita al piano
terra da ingresso, salone e bagno e al piano r......