NUOVO DOCUMENTO LEGAUTONOMIE SULLA FINANZIARIA DOPO GLI EMENDAMENTI APPROVATI ALLA CAMERA
Addizionale IRPEF 2001: erogazione IV acconto
DOCUMENTO DI LEGAUTONOMIE DDL LEGGE FINANZIARIA 2003
Roma, 12 Novembre 2002
La
Camera dei Deputati ha approvato la legge finanziaria 2003. Per quanto riguarda
i Comuni, le Province e le Regioni, quasi del tutto inascoltate sono rimaste le
ragionevoli richieste da esse avanzate, per eliminare vincoli centralistici e
per evitare pesanti tagli alle risorse.
Infatti,
per il comparto degli Enti locali, vengono mantenuti tagli alle risorse pari a
circa milleseicento milioni di euro, oltre a una previsione sotto stimata del
ristoro I.V.A.
Permane
il taglio del 2% dei trasferimenti, il mancato pieno utilizzo del risparmio sul
fondo degli investimenti, ed indeterminata è l’identità del ristoro dell’I.V.A.
per gli Enti locali e per il trasposto pubblico locale. Con il congelamento
delle addizionali facoltative comunali e regionali dell’Irpef e dell’Irap, le
autonomie locali saranno obbligate, ad un tempo a ridurre i servizi forniti ai
cittadini e ad aumentare tutte le tariffe dei servizi a domanda individuale.
Inoltre non viene garantito il possibile minor gettito delle addizionali Irpef
a seguito della rimodulazione delle aliquote.
Un
segno positivo, seppur modesto, è stato l’accoglimento del principio che
occorre tener maggiormente conto dei piccoli Comuni. Per i Comuni sopra i 3.000
abitanti, sarà possibile ottenere per ciascun ente il contributo per gli
investimenti pari a 25.000 euro – prima era di 20.658 euro.
Si
riconosce un contributo di 20 milioni di euro alle unioni di Comuni che
svolgono l’esercizio associato di funzioni comunali, ma poi assurdamente, si
stabilisce che ne potranno usufruire solo gli Enti che per Statuto hanno la
decisione di procedere alla fusione. Il contributo alle Comunità Montane è
incrementato di 5 milioni di euro.
Per le
regioni sia il blocco delle addizionali Irpef e Irap, sia il mancato rispetto
degli accordi dell’agosto 2001 sulla sanità, comportano un attacco al servizio
sanitario ed all’espletamento dei compiti e delle funzioni attribuite.
Il
Patto di Stabilità è stato in parte modificato eliminando l’assurda norma, come
richiedeva Legautonomie, che vincolava le spese per l’acquisto di beni e
servizi a non superare le spese per l’acquisto di beni e servizi sostenute
nell’anno 2001.
Si
mantiene comunque una norma restrittiva con la previsione che il disavanzo
finanziario, per le Province e gli Enti locali e superiori a 5.000 abitanti,
non superi quello dell’anno 2001. Tale norma che restringe la possibilità di
bilancio per i Comuni è addirittura nefasta per le Province.
Infatti
nel Patto di Stabilità interno le Province dovranno calcolare il saldo del
disavanzo finanziario comprendendo solo le spese riguardanti le funzioni
trasferite, senza comprendere le entrate relative, ciò significa che se
vogliamo rispettare il Patto di Stabilità saranno ridotte alla paralisi.
Positiva
la decisione che a partire dal 2004 Comuni e Province comparteciperanno
all’andamento del gettito Irpef.
Incomprensibile
è la pretesa di definire sin d’ora nel dettaglio, le norme per il Patto di
Stabilità per il 2005, lasciando così presagire che anche per il 2005 non vi
saranno novità di riforma e di federalismo fiscale, che dovrebbe assicurare
autonomia impositiva e finanziaria ed il superamento del sistema dei
trasferimenti erariali.
Positivo
è l’accoglimento della richiesta di Legautonomie, formulata in un nostro
emendamento, che cancella il blocco degli acquisti adattando i prezzi delle
convenzioni Consip come base d’asta al ribasso.
E’
stato altresì accolto un nostro emendamento dell’I.C.I. limitatamente alle
annualità d’imposta 1998 e successive.
Quindi
ribadiamo l’esigenza di assicurare:
1.
Maggiori risorse,
tenendo conto di quelle già trasferite nel 2002, unitamente a una piena
autonomia per l’imposta e per le addizionali proprie degli Enti territoriali.
2.
Inserire in finanziaria
la previsione della neutralità dell’I.V.A. per gli Enti locali, anche per
facilitare l’esternalizzazione dei servizi e il passaggio da imposta a tariffa
per la nettezza urbana.
3. &......